Ora basta, i tifosi viola non ne possono più.
Sono almeno dieci anni, che la squadra gigliata è tartassata da clamorosi errori arbitrali, con all’apice l’anno dove i Della Valle furono penalizzati dalla giustizia sportiva, in una stagione, dove tutti i giornali sportivi testimoniarono che alla Fiorentina, mancarono 17 punti per errori arbitrali.
Annata rappresentata simbolicamente dalla parata di mano di Zauri, che Rosetti, giudicò colpo di testa, dopo la testimonianza di Giannichedda, alimentata da un giuramento sopra la testa della madre.
Poi l’anno scorso, dove una stagione negativa è stata accompagnata da nefandezze arbitrali a sfavore, sia in Campionato, che in Champions.
Stagione nuova, arbitraggi nuovi? Neanche per scherzo. O meglio, tocca ai guardialinee pugnalare alle spalle la Fiorentina. Due partite che senza errori delle terne arbitrali, capitanate da Gervasoni ed Orsato, avrebbero garantito 4 punti ai viola, portano invece un solo punto alla squadra gigliata, fermata sul pari casalingo dal Napoli, che segna con Cavani, solo per il guardialinee.
Quello che è successo oggi pomeriggio poi, ha dell’incredibile, Kroldrup, due metri in gioco, fa 1-1 a Via del Mare, contro il Lecce, ma il guardialinee alza la bandierina, forse per un fuorigioco totalmente passivo di Felipe.
Parlare di buona fede, davanti ad errori così marchiani, diventa difficile, a meno che i due guardialinee delle prime due giornate della Serie A, siano considerati dei non vedenti.
Intanto il tifoso viola medio, che lavora tutta la settimana, si becca un’altra delusione, per colpa di una mano “invisibile”, che non è quella però a cui faceva riferimento Adam Smith, quando parlava di Mercato.
Della Valle se ci siete, battete un colpo, Firenze merita rispetto!
Tornando alla partita odierna, bene il Lecce (l’unica neopromossa che sembrava stentare in questo avvio di stagione), che comunque gioca una buona partita, e mette in mostra un Piatti, che può diventare un giocatore importante per i giallorossi.
Nella Fiorentina, se il migliore del primo tempo risulta Cristiano Zanetti, 33enne faticatore di centrocampo, vuol dire che c’è qualcosa che non va nella squadra di Mihajlovic.
Volenteroso, ma un po’ egoista, Cerci; Ljajic e Babacar, dimostrano (pur essendo giovani di talento) invece, nel finale di partita, di essere ancora molto acerbi.
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