Voci contrastanti continuano a girare attorno a quello che sta diventando il tormentone del calciomercato estivo: la trattativa tra la Fiorentina ed Alberto Aquilani.
Tutto si può riassumere così: Fiorentina (grazie stavolta alla sapiente regia di Pantaleo Corvino, di cui ci eravamo recentemente dimenticati) e Liverpool sono d’accordissimo su cifre e termini dell’accordo (prestito con diritto di riscatto). Ma, caso più unico che raro, Aquilani spingerebbe il Liverpool a chiedere ai viola obbligatoriamente la cessione a titolo definitivo, pena l’insuccesso della trattativa. Di solito un giocatore che vuole partire non mette i bastoni tra le ruote a trattative già avviate, ma anzi mette in pratica tutte le azioni possibli per favorire il trasferimento.
Ora pur continuando a considerare Aquilani potenzialmente uno dei tre centrocampisti più forti italiani, ritengo fuori mercato una proposta del genere, non solo per il budget limitatissimo della Fiorentina, ma per qualsiasi squadra, che non può spendere a scatola chiusa (senza prima aver testato sul campo le sue condizioni per una stagione) oltre 10 milioni per un giocatore, che tra infortuni e discontinuità di rendimento, risulta un atleta totalmente anonimo da circa due anni.
Ad ascoltare l’arroganza di Franco Zavaglia, ospite ieri sera a Sportitalia, che continuava a regalare battutine miste a piccole minacce velate, sulla possibilità anche di mandare il giocatore a giocare da altre parti, io per esempio con il carattere che ho, avrei chiamato subito l’agente Fifa (uno di quei personaggi che da qualche anno governano il calciomercato in maniera subdola, più delle squadre e dei giocatori stessi), dicendogli: “Se le cose stanno così, la trattativa per noi finisce qua!!”.
La trattativa reale invece, forse giustamente, continua ma è Alberto Aquilani che deve accettare le condizioni già selezionate da Fiorentina e Liverpool, altrimenti non ci strapperemo i capelli per non aver potuto portare in squadra l’ex giocatore di Roma e Juventus!!
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Sempre con Pantaleo. Aquilani viene da due anni dove ha giocato si e no 15 partite. Se voleva essere acquistato a titolo definitivo, bastava che dimostrasse di essere sano e pronto a giocare ad alti livelli in questa stagione con la maglia viola che poi Corvino non avrebbe certo evitato il riscatto la prossima stagione.