“Ho ritirato gli esami due giorni fa ed è tutto a posto. Sono guarito del tutto, adesso posso dirlo.
Fino a pochissimo tempo fa di notte arrivavano sempre i cattivi pensieri ed erano sempre più pressanti. Il periodo difficile per me è stato quello tra le due operazioni. Per fortuna c’è stato il calcio, che è sempre rimasto un’alternativa a cui pensare e di cui preoccuparmi. Il mondo del pallone, poi, mi è stato molto vicino aiutandomi a non rassegnarmi mai. Rincorrere la salvezza con l’AlbinoLeffe, la mia seconda casa, mi ha aiutato a superare e dimenticare il mio male.
Il mio tumore è piuttosto raro. Non si può curare con dei medicinali, ma bisogna aspettarlo. Per questo mi sento di dire che bisogna fare squadra, aiutare i ricercatori. È necessario che i fondi consentano di scoprire nuove cure e nuove medicine. Le malattie incurabili non hanno più senso di esistere.
Quando sono stato in ospedale ho visto molti bambini, di un anno, piccoli, piccolissimi. Tutti con malattie gravissime. In quel momento ho pensato a loro, ho pregato per questi esseri indifesi. Adesso penso ancora a loro, che devono essere aiutati di più. Bisogna fare il massimo per trovare i giusti rimedi”.
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