Non c’è momento migliore per raccontare chi è Vincenzo Montella, ma soprattutto quale idea tattica ha in mente il tecnico gigliato per riportare al successo una Fiorentina che ha sete di calcio vero, di calcio che conta. Ma andiamo con ordine. Chi è Vincenzo Montella? Vincenzo Montella, classe 74, nasce vicino Napoli e cresce calcisticamente in una squadra locale per poi attirare le attenzioni dell’Empoli, dove giocherà per 5 anni, successivamente passerà al Genoa per un solo anno e poi restando in Liguria, sponda blucerchiata, inizierà la vera ascesa della carriera dell’aereoplanino (soprannominato così per l’esultanza dopo i suoi goal).
Nel 99’ passerà alla Roma di Zeman, dove resterà per la bellezza di otto anni (vincendo uno scudetto con Fabio Capello). Una breve esperienza in Inghilterra con il Fulham e poi di nuovo alla Sampdoria tramite il prestito dalla Roma. Nel 2009 concluderà la propria carriera da calciatore nella Roma.
L’unico rimorso di Montella è il non aver inciso particolarmente con la maglia della Nazionale Italiana, per lui difatti appena 3 reti in 20 apparizioni.
Nella stagione 2009/2010 all’Aereoplanino viene affidato l’incarico di mister dei Giovanissimi della Roma, un anno e mezzo dopo però Montella è già sui campi di Serie A rimpiazzando il dimissionario Ranieri. Dura appena pochi mesi l’avventura di Vincenzo sulla panchina giallorossa, rimpiazzato dallo spagnolo Luis Enrique.
Nel Giugno 2011 il Catania sonda il terreno per il tecnico napoletano e lo ingaggia, scelta azzeccata per gli etnei che concludono il campionato in 11′ posizione (stazionando per larghi tratti di Campionato nella prima metà della classifica), stabilendo un nuovo record per tale club.
Quest’estate Montella viene chiamato a Firenze ed il resto della storia aspetta di essere scritta. Qual’è il segreto del successo di Montella? Vincenzo Montella non crede in moduli prestabiliti, ma nella Fiorentina si affida al 3-5-2, comandando fin dalla fase difensiva che il pallone venga giocato sui piedi dei compagni. Due sono le possibilità per i difensori: o scegliere l’esterno di centrocampo o darla al regista che comanda e smista palloni. La difesa è settata da Montella in maniera abbastanza alta, ma senza mai esagerare, e la marcatura degli avversari non è ad uomo, bensì a zona. A centrocampo invece il pressing dei giocatori gigliati è asfissiante per mettere appunto pressione e far perdere palla alla squadra avversaria. Pizarro ha le chiavi del gioco, visto il piede caldo e la fantasia di gioco. Sulle fasce serve una spinta importante ed è qui che entrano in funzione i polmoni degli esterni che in fase di difesa rientrano e fanno da terzini, mentre in fase d’attacco partecipano attivamente alla manovra, componendo un pezzo fondamentale nello scacchiere tattico gigliato. In attacco Montella si affida di solito a giocatori rapidi.
Con questo modo di giocare per ora Montella a Firenze sta facendo sognare!
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