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Fiorentina: primi segnali di crescita ed un talento ancora acerbo (Ljajic)

Ieri sera la Fiorentina (a San Siro contro il Milan) ha forse giocato la migliore partita di questa stagione, probabilmente alla pari del secondo tempo del match d’esordio, quello interno contro il Napoli.

Un gioco finalmente, una squadra che si muove all’unisono, sia in fase offensiva che in quella difensiva, che costruisce palle goal non solo grazie alle prodezze dei singoli oppure alla casualità, che ha un regista (D’Agostino), anche se ancora impreciso a causa di una cattiva condizione fisica, un bomber (Gilardino) che da solo tiene in apprensione le difese avversarie, ed un terzino di spinta inesauribile (Pasqual).

Ed il colpo di genio, il lampo di classe? Per quello c’è Adem Ljajic, in potenza un futuro fuoriclasse, ma ad oggi molto acerbo, soprattutto nel momento di chiudere le azioni, siano quando esse necessitano dell’ultimo passaggio, che della stoccata finale, come ieri sera, quando in due circostanze abbastanza semplici ha mancato la rete (una di testa clamorosa nel primo tempo, e la seconda di piede nella seconda frazione).

Purtroppo non è la prima volta che accade, mi viene in mente adesso per esempio la seconda giornata a Lecce, quando al centro dell’area piccola, il serbo appena entrato, di testa mandava incredibilmente fuori.

In questa stagione così sfortunata sotto l’aspetto degli infortuni (Jovetic e Mutu su tutti), anche ai ragazzi molto giovani è richiesto perciò, un sforzo di maturazione particolare, per fare in modo che in partite gagliarde come quella di ieri sera, la Fiorentina eviti di tornare a casa senza punti.

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