
“Il tutto saltò perché furono fatte le cose in fretta, si doveva decidere in un giorno. A quel tempo, essendo Andrea non un professionista, gli davo una mano io. Ma non essendo un procuratore non avevo le capacità di farlo. Quindi mi trovai in difficoltà a trattare un argomento per creare una base professionale. Ero costantemente tirato da una parte e dall’altra ‘fai questo, no fai l’altro’; nessuno pensava fosse una scalata così rapida: catapultati dalla C a parlare con la Fiorentina non è una cosa tanto semplice. Non si era preparati.
Tutte le componenti erano sul campo, Corvino, altri dirigenti della Fiorentina e il presidente Mancini. Ci vedemmo me compreso all’Hotel Gallia e non si concluse perché c’erano quelle clausole che erano i pagamenti, gli incentivi, i bonus, ecc. poche migliaia di euro, non erano cifre importanti. Non si chiuse pensando che a giugno sarebbe stata meglio preparata la cosa con maggiore attenzione e professionalità. E da lì facemmo una scelta intelligente: prendemmo un bravo procuratore che è Tullio Tinti, che lo segue tutt’ora”.
Fonte: www.fiorentina.it
Cosa ne pensi? Lascia il tuo commento!