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L’articolo dei colleghi emiliani: ecco come i tifosi del Bologna ricordano Corvino

L’articolo proviene da Andrea Bonomo che fa parte della redazione del sito internet / testata giornalistica http://www.1000cuorirossoblu.it/

Dopo la sosta per le Nazionali, il Bologna tornerà in campo Domenica 2 aprile. Ad attendere i rossoblu c’è la Fiorentina di Paulo Sousa. Ma quella di domenica sarà anche la sfida da ex di Pantaleo Corvino. In questa stagione è tornato alla Fiorentina, lì dove era già stato dal 2005 al 2012. Lo ha fatto dopo aver rescisso consensualmente il contratto che lo legava al Bologna. Una separazione dal club rossoblu, resasi inevitabile con il passare del tempo.

Il primo mercato in rossoblu – L’arrivo di Corvino a Bologna, come nuovo responsabile dell’area tecnica, era già stato annunciato dal club con una nota datata 22 dicembre 2014. Ma il suo insediamento ufficiale a Casteldebole è avvenuto solo a partire dal 1 gennaio 2015. Corvino è arrivato al posto di Fusco e negli anni a Bologna sono arrivati ottimi acquisti, ma anche qualche delusione. Si parte dal primo mercato, cioè dalla sessione invernale del 2015. A Milano va in scena un calciomercato in cui il Bologna è chiamato principalmente a sfoltire una rosa troppo ampia. Pantaleo Corvino, che sceglie come sede operativa quella dell’Hotel Michelangelo, fa un grande lavoro in uscita. Mentre in entrata fa affari soprattutto con la Sampdoria. Da Genova, sponda blucerchiata, arrivano Gastaldello (800 mila euro)SansoneKrsticic e Da Costa. E a questi si aggiungono Mbaye (prestito con obbligo di riscatto in caso di promozione) e Mancosu (poco più  di 1 milione di euro). Quest’ultimo delude le attese, dopo le ottime stagioni con la maglia del Trapani. Ma alla fine è proprio uno dei primi colpi di Corvino, Sansone, ad essere fondamentale nei Playoff. E lo è in una promozione che arriva con Delio Rossi in panchina, dopo che l’allenatore era subentrato a Diego Lopez a campionato in corso.

La prima sessione estiva – Si arriva così al primo mercato estivo. Il Bologna torna in A, dopo un anno in serie cadetta. È l’anno dell’arrivo di Mattia Destro sotto le Due Torri. Per lui i rossoblu spendono una cifra importante, ma al giocatore manca (e continua a mancare) continuità di rendimento. Arrivano in rossoblu anche Mirante (svincolato)Rossettini (2,5 milioni), Giaccherini (prestito dal Sunderland) e Taider (prestito biennale con obbligo di riscatto). E lo stesso Corvino ha ammesso di aver provato a portare questi ultimi due giocatori anche a Firenze, ai tempi in cui era alla Viola.

A loro si aggiungono Matteo BrighiFranco Brienza e Mounier. I tre portano la loro esperienza alla causa rossoblu, con il francese autore di un grande avvio di campionato. Il vero colpo, però, in virtù di quella che poi sarà la grossa plusvalenza, è Amadou Diawara. Il giocatore, preso dal San Marino per 800 mila euro, è stato venduto al Napoli per una cifra superiore ai 14 milioni. Al momento questa operazione costituisce una delle eredità economiche piu importanti, lasciate da Corvino ai rossoblu. E in quella sessione di mercato arrivarono anche Crimi e Crisetig. Ma i due non sono mai riusciti ad incidere a Bologna e per l’ex Inter i rossoblu hanno sborsato anche una cifra importante (poco più di 4 milioni di euro). Discorso a parte merita Rizzo, per quella che rappresenta un’altra operazione con la Samp. Il giocatore, arrivato in prestito con obbligo di riscatto, è costato ben 6 milioni. Non è riuscito quasi mai a giocare con continuità, anche a causa degli infortuni. Dal mercato estivo arriva anche il colpo Donsah, che era stato corteggiato dai grandi club. Alla fine questa operazione costa al Bologna 7 milioni di euro (2,5 il prestito, ai quali vanno aggiunti i 3,5 per il riscatto ed 1 milione di bonus)A questi colpi si aggiungono Krafth (500 mila euro) e Pulgar (2,5 milioni). Il primo, però, arriva a Bologna con problemi alla schiena e, proprio per questo, all’inizio vede poco il campo. È una stagione non semplice per il Bologna. I rossoblu partono male in Campionato e si assiste ad un altro cambio in panchina, con Donadoni al posto di Delio Rossi.

Gennaio 2016. Tra attriti e valutazioni – È l’ultima sessione di Corvino, ma è un mercato in cui si capisce che la separazione con il club ormai è questione di mesi. Arrivano Floccari (500 mila euro), Constant e Zuniga (prestito). In uscita salutano Crimi e Mancosu (direzione Carpi), ma anche Falco che va a CesenaL’addio di Corvino è ormai nell’aria, ma per capire l’origine degli attriti bisogna fare un salto indietro. E occorre tornare anche a quello che fu il primo mercato gestito da Corvino. L’origine di qualche malumore la si può ritrovare già lì. Un malumore che poi si è acuito nel tempo ed ha portato ad un’inevitabile separazione col club, oltre che ad una situazione in cui il ds era sempre più solo all’interno della società. Dell’eredità tecnica ed economica, lasciata al Bologna, ho già parlato. Al momento è stata fatta una plusvalenza importante proprio con un giocatore portato da Corvino (Diawara). E non è escluso che nei prossimi anni possano esserci altre operazioni simili. Nel valutare le spese fatte dal Bologna, sotto la gestione Corvino, non va dimenticato che al ritorno in A si è dovuto ricostruire tanto per poter affrontare al meglio la massima serie. Ma ciò non toglie che alcune operazioni, nel rapporto costo-rendimento, abbiano dato torto a Corvino.

Il colpo più costoso è stato Destro, pagato più di 10 milioni, in un’estate in cui il Bologna ha speso una cifra superiore ai 23 milioni di euro. Eppure il centravanti poche volte ha dimostrato di valere tutti quei soldi. Sotto le Due Torri per lui, luci ed ombre. E queste ultime nella stagione attuale superano preoccupantemente le luci. Domenica Corvino ritrova il Bologna e chi sa cosa penserà vedendo un undici titolare in cui molti giocatori sono stati portati proprio da lui in Emilia.

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