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Poli Opposti: Sali e Borri, lo sfogo di Bernardeschi contro la tifoseria della Fiorentina, chi ha ragione?

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Al termine di Sassuolo – Fiorentina, più ancora del risultato e del modo in cui esso è maturato, hanno fatto scalpore le dichiarazioni di Andrea Della Valle da un lato e di Federico Bernardeschi dall’altro. Denominatore comune l’insofferenza per la contestazione sempre più pronunciata da parte dei tifosi. Di Andrea Della Valle abbiamo già parlato in precedenza, sull’uscita del numero 10 viola vale la pena soffermarsi.

Che cosa ne pensate? 

Simone: “Penso in generale che se lasciamo in pace Federico le probabilità che resti in viola aumentano. Il ragazzo domenica è stato protagonista di uno sfogo a caldo, quel labiale di cui tutti gli esegeti del calcio si sono sbizzarriti ad indovinare destinatario e significato, e poi di una dichiarazione che lo pone in leggera presa di distanza da una tifoseria che anche domenica ha fatto sentire sonoramente il suo malcontento.

Quello che penso è che tutto ciò parta da un ragazzo di 23 anni, e quindi ci può stare, si può capire. Federico viene da una stagione che più travagliata non si può, forse addirittura peggiore di quella dell’infortunio. E’ stato uno dei due fari illuminanti le tenebre altrimenti fittissime della stagione viola, assieme al suo omonimo che di cognome fa Chiesa. E’ stato colui che più di ogni altro ha tolto castagne bollentissime dal fuoco ad una squadra e ad una società che si ritrovano ancora a poter legittimamente sperare nell’Europa League, principalmente proprio grazie alle sue giocate.

E’ stata la stagione della sua consacrazione, e tuttavia non se l’è goduta per niente, ha dovuto combattere prima ancora che con avversari agguerritissimi, contro un avversario subdolo e insidiosissimo che aveva in casa. La cosa principale infatti che non perdono a Pauolo Sousa è quella di aver sistematicamente mortificato il più grande talento uscito dal vivaio viola dai tempi di Antonio Di Gennaro, mostrandogli i segni della propria disistima ad ogni piè sospinto. Ho perso il conto di quante sostituzioni Federico abbia subito nel corso dell’anno, e anche domenica era partito dalla panchina e si è ritrovato in campo solo “grazie” all’infortunio di Badelj, finendo quasi per vincere la partita da solo.

La carica di adrenalina che questo ragazzo è capace di mettere in campo è seconda solo alla sua classe ed alla personalità assai matura ed equilibrata che mostra sempre, in campo ed anche fuori. Se per una volta – anzi per la seconda, dopo la sostituzione con il Borussia a risultato non ancora compromesso – ha sibilato qualche giudizio a denti stretti su “qualcuno”, direi che lo si può capire. Anche lo sfogo ai microfoni post-partita si può comprendere. Non permetterei a nessun altro di dirmi: “Così, con i tifosi che contestano, è difficile giocare”, ma a lui lo concedo, visto quanto si danna l’anima a giocare sempre e comunque – quando Sousa glielo consente – e come gioca.

Lasciamo in pace Federico e, se possibile, teniamocelo stretto. Senza lui e Chiesa l’orizzonte viola si fa assai tenebroso. Ad un ragazzo uno sfogo si può concedere, per giunta dopo 80 minuti giocati a tutto fuoco.

Giancarlo: “Credo che Bernardeschi abbia parlato a caldo, e che probabilmente 20 minuti dopo il goal al 94’ che ha permesso alla Fiorentina di raggiungere il Sassuolo, nonostante l’inferiorità numerica (in una gara rovinata interamente dall’arbitro Gavillucci, che gli aveva annullato tra l’altro anche la rete regolarissima dello 0-2 potenzialmente decisivo), si sarebbe espresso diversamente.

Con questo però non voglio sottovalutare il messaggio contenuto nelle sue parole: lo spogliatoio della Fiorentina ritiene (a torto o a ragione) di aver fatto sicuramente degli errori, ma allo stesso tempo di aver dato se non il massimo, quasi, considerando le forze a disposizione (ricordate anche le affermazioni di capitan Gonzalo Rodriguez in proposito?). Da qui la difesa che il numero 10 viola ha voluto fare con le sue parole a tutto il gruppo: giocatori e mister, nonostante proprio quest’ultimo da un po’ di tempo non gli stia dando tantissimo spazio.

Credo quindi che le sue parole faranno riflettere molto la tifoseria viola, che già da domani, al di là del risultato sul campo, andrà capito come si comporterà. Intensificherà o diminuirà la contestazione e precisamente verso quali soggetti stavolta la destinerà? Insomma domani sarà molto importante ascoltare sia gli umori della piazza, che le parole, stavolta più a freddo, del numero 10 viola che va trattenuto senza se e senza ma ancora a lungo alla Fiorentina.

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