Ecco l’intervista rilasciata da Diego Della Valle al “Corriere dello Sport Stadio“.
“Diego Della Valle, che Fiorentina si è vista a San Siro?
«La migliore della stagione. Abbiamo giocato alla pari contro il Milan e i rossoneri hanno vinto solo perché hanno Ibrahimovic e perché hanno fatto gol, mentre noi non ci siamo riusciti, nono stante ne avessimo avuto l’occasione».
Mihajlovic promosso a pieni voti, dunque?
«Il valore e le capacità del nostro allenatore sono indubbi e lui non è mai stato in discussione».
Dopo la gara, il tecnico ha detto che, in questo momento, il problema è la difficoltà nel trovare la via del gol. Lei cosa ne dice?
«Effettivamente qualcosa là davanti stasera (sabato, ndr) è mancato, ma era già capitato pure in passato».
Le è piaciuto Ljajic, titolare a San Siro a 19 anni e 2 mesi?
«Sì, mi è piaciuto, ha dimostrato grande personalità. Ma voglio sottolineare anche la prova di Camporese (debutto in serie A per lui, ndr), che è entrato nella ripresa senza alcun timore reverenziale ».
Tanti bei segnali, ma questa Fiorentina dove può arrivare?
« E’ ancora prematuro dirlo. Occorre aspettare febbraio per capire il nostro effettivo valore. Ora l’infermeria è talmente piena che non si può fare una giusta valutazione. La speranza è che con il nuovo anno la situazione migliori sensibilmente».
E ora alla lunga lista si aggiunge pure Kroldrup, che è stato espulso e che non ci sarà contro la Juventus. Mihajlovic si è lamentato per la decisione dell’arbitro.
«Ha ragione. La partita ormai era finita e quel provvedimento poteva anche risparmiarselo. In certi momenti ci vuole un pizzico di buon senso».
Magari la situazione potrebbe migliorare con il mercato di Gennaio?
«Per questo argomento dovete chiedere a Corvino. E’ lui che sa tutto».
Ci sarà, però, un giocatore che le piacerebbe vedere con la maglia viola?
«So dove vuole arrivare, ma non ci casco… » .
Come procede allora il progetto Fiorentina? Su questo almeno può dire qualcosa?
«Noi ne avevamo uno ben preciso e dettagliato. Tutti sanno come è andato a finire».
La città non ha risposto come si aspettava?
«Quello che avevamo da dire l’abbiamo detto. E le nostre parole avevano un destinatario ben preciso».
E adesso?
«Sento parlare Renzi (il sindaco di Firenze, ndr) di un nuovo stadio da costruire. Ma non mi pare che lui abbia una squadra di calcio… Non si possono prendere in giro i tifosi in questo modo. Il nuovo stadio, semmai, lo facciamo noi e dove vogliamo noi».
Che significato avrebbe per la Fiorentina?
«Serve una svolta per permettere a questa società un salto di qualità, altrimenti i grandi giocatori non verranno mai in una piazza comunque importante come quella di Firenze. Non è un caso, insomma, che Ibrahimovic giochi nel Milan. Se non cambia qualcosa non potremo che insistere con la nostra filosofia, ovvero individuare giovani talenti, ingaggiarli e poi farli crescere».
Altre strade non ce ne sono?
«Ci sono differenze abissali nella distribuzione dei ricavi per la vendita dei diritti televisivi. Così è dura competere e per rimediare serve inventarsi qualcosa. Noi ci avevamo pensato…».