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Fiorentina-Lazio 3-2: commento e pagelle al pepe

Kalinic Fiorentina

Kalinic

I giocatori della Fiorentina devono rispondere a questa domanda:

“Perchè una squadra di calcio per 55 minuti dà l’impressione di essere in campo costretta e senza voglia e va sotto meritatamente contro le riserve della Lazio, e solo dopo aver preso goal si mette a giocare a pallone (ok Kalinic e Tello hanno cambiato il match, ma non è solo quello secondo me, bensì anche un fattore di testa) e gliene fa 3 velocemente agli avversari, anche quando questi inseriscono qualche titolare importante come Immobile e Felipe Anderson?”.

La Viola comunque vincendo ancora in casa si toglie un’altra piccola soddisfazione. Al Franchi quest’anno sono uscite senza punti Juventus, Roma, Lazio ed Inter, mentre le altre 2 big, Napoli e Milan, sono riuscite a prendere soltanto un punto a testa in maniera piuttosto fortunosa (con i rossoneri Ilicic ha fallito un penalty, mentre i partenopei hanno pareggiato al 94′ su calcio di rigore).

Sfortunatissima la Lazio che ha fatto riposare molti titolari e tra i pochi in campo ha dovuto registrare gli infortuni di Lukaku e Parolo in vista della finale di Coppa Italia contro la Juventus. Un applauso comunque enorme al giovane centrocampista Murgia: ha grinta, fisico, tecnica e fiuto del goal a soli 20 anni. Si è fatto male anche il subentrato Carlos Sanchez (ma è rimasto comunque in campo) negli ultimi minuti di match, con le squadre che hanno chiuso così praticamente la partita in 10 contro 10.

Pagelle

Tatarusanu 6: una grandissima parata nel primo tempo, mentre sul primo goal subito forse poteva fare qualcosina in più. Alti e bassi.

Tomovic 6+: buona partita fino all’ultimo del difensore serbo, con qualche piccola leggerezza. Va bene così.

De Maio 6-: se la cava col mestiere pur soffrendo giustamente la velocità enorme di Keita. Sufficienza d’esperienza.

Astori 6: uno dei pochi a dare sempre il massimo dal primo all’ultimo minuto, anche se nell’uno contro uno spesso va in difficoltà come sul primo goal della Lazio. Passo diverso rispetto agli attaccanti biancocelesti.

Chiesa 5,5: oggi maluccio e stranamente anche lui per una volta appare non vogliosissimo. In riserva.

Vecino 7=: l’unico forse a metterci impegno a centrocampo fin dall’inizio seppur con qualche errore, poi con la crescita della squadra giganteggia a tratti e colleziona l’assist per il goal di Babacar. Volenteroso.

Borja Valero 6++: anche lui appare un pò svogliato fino al goal del vantaggio della Lazio che trasforma tutta la Fiorentina, compreso lui che sale in cattedra. Diesel.

Maxi Olivera 5+: di fronte aveva Patric e non Felipe Aderson, ma perde comunque la maggior parte dei duelli in entrambe le fasi. Non va.

Cristoforo 5,5: uno dei pochi a battersi fin dal primo minuto, ma con scarsi risultati. Anche oggi parzialmente fuori ruolo, ma il fatto che perda quasi tutti i duelli sul terreno di gioco è qualcosa che esula dalla posizione in campo. Ancora non ci siamo.

Bernardeschi 6: vorrei dargli 10 perchè si batte dall’inizio alla fine (con 2 recuperi difensivi straordinari allo scadere), ma sbaglia diverse giocate, però non con la motivazione di voler strafare, bensì perchè quasi nessuno della squadra viola per 55 minuti sembra volerlo appoggiare Forza di volontà e convinzione.

Babacar 6,5: senza strafare segna un altro goal e dà l’impressione fin dall’inizio di essere più forte dei difensori della Lazio. Potenza.

Sanchez 6: da subentrato e come centrocampista stavolta è l’uomo d’equilibro nel nuovo assetto tattico proposto da Paulo Sousa dopo lo svantaggio subito. Si vede poco ma fa il suo, finendo infortunato. Ordinato.

Tello 7: immarcabile, mette lo zampino nel secondo goal viola e va al tiro a ripetizione in maniera pericolosa. Cambia la gara insieme a Kalinic.

Kalinic 7,5: un goal segnato ed un altro procurato. Migliore in campo.

Paulo Sousa 6,5: se per 55 minuti la squadra non ha voglia di giocare è chiaro che ha le sue colpe, come è limpido anche che facendo 3 sostituzioni in contemporanea al 64′ cambi la partita, con una grande dose di coraggio. Sonnolenza e poi la scossa.

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