Non c’è niente da fare, i giocatori della Fiorentina non riescono a regalare due prestazioni di seguito decenti ai propri tifosi, ed ora si è capito anche perché si gioca meglio fuori casa. Altro che il discorso dei fischi dei tifosi, in realtà i viola non hanno un briciolo di gioco, e fuori casa, agendo di rimessa, riescono meglio a mascherare i propri limiti.
I gigliati hanno giocato alla grande solo i primi 25 minuti (rischiando comunque in contropiede anche in quei minuti): un palo di Nastasic, una splendida azione corale culminata da un tacco di Amauri e qualche parata di Viviano. Poi l’agonismo e la grinta di quei minuti è andata via via scomparendo, ed è tornata la solita squadra mediocre, scontata, impaurita, senza idee. Il Palermo dal canto suo, più tranquillo grazie ai tre punti in più in classifica, ha replicato di rimessa, portando a casa un pareggio tutto sommato meritato (nonostante le tantissime assenze pesanti!).
Quello che più preoccupa la Fiorentina è l’andamento del Lecce, che continua vincere anche partite sulla carta proibitive: 4 goal alla Roma e vittoria a Catania nelle ultime due gare. La soglia salvezza quindi non è più ora a 40 punti, ma per salvarsi ne serviranno quantomeno 43. E con i salentini a soli 3 punti da noi e per ora in vantaggio negli scontri diretti, c’è preoccupazione. Il calendario è difficilissimo per la Fiorentina, che affronterà nelle prossime due gare Roma ed Inter, due squadre oltre che forti, per giunta ora galvanizzate da una possibile rimonta Champions League, assolutamente impronosticabile soltanto qualche settimana fa.
Il calendario per fortuna non è facile neanche per il Lecce, che affronterà Napoli e Lazio nelle prossime due gare, anche se qui si tratta di avversari altrettanto forti, ma in condizioni di forma non ottimali. Non dimentichiamoci però della situazione del Genoa, che ora ha due soli punti più del Lecce ed uno in meno dei viola.
Il boato al goal di Amauri a 10 minuti dalla fine è durato il tempo che ci si accorgesse tutti che la rete era stata realizzata con la mano: così oltre al danno, la beffa, perché l’ammonizione conseguente farà saltare all’italo-brasiliano anche il match di domenica sera contro la Roma per squalifica.
Un calvario senza fine, con una paura che mai come stasera è divenuta concreta: il Lecce che continua a vincere ci mette davvero a grosso rischio di retrocessione in Serie B! Le vittorie nelle partite interne con Novara e Cagliari alla terz’ultima ed ultima giornata di Campionato in questo senso, ci garantirebbero comunque almeno i 43 punti finali!
Un accenno sui singoli per chiudere: imbarazzanti a centrocampo le prestazioni di Montolivo e Kharja. Il migliore è sempre Behrami, che gioca ancora 90 minuti, corre e s’impegna per 3, nonostante abbia diversi guai fisici. E Delio Rossi che non usa neanche il terzo cambio, pur avendo Cerci e Ljajic in panchina.