Sono frasi non mie..la Viola è come una bella donna che deve conquistare l’agognato invito (per lo scudetto) ed ogni domenica all’appuntamento preparatorio si fa bella. Ma non ha bisogno di trucco per esserlo, lo è al naturale e il suo stile e la sua intelligenza le sono doti naturali, non è signora arrogante, ne sguaiata attrice, o pescivedola vociante, non sgomita, fa del suo meglio cercando di giocare senza cattiverie e usare mezzucci. Ha dei datori di lavoro raffinati, e lei soffre quel loro darsi misurato, vorrebbe buttarsi fra le loro braccia un giorno gridando a tutti la gioia ritrovata e che tanto le manca, della vittoria più grande. E in mezzo a pretendenti cafoni o ricchi buffoni, sta li e fa la sua strada quasi con timidezza, mi ami o no? Lo scudetto, è come un bacio che suggella l’amore, mi sono immedesimata dentro a questo sfinente aspettare, perchè il merito e il costante lavoro e anche solo una passione così unica debbono essere premiate. La Fiorentina non inanella serie positive, è sempre affaticata, due passi avanti uno indietro, e io stasera non voglio fare disamine tecniche, e ballare la rumba solita di chi sulla polemica ci campa per sè, sono certa che passati questi giorni di assestamento con il mercato sempre operativo, con equilibrio e concretezza che son le doti di Paoulo Sousa, con i nuovi arrivati si avranno a disposizione soluzioni interessanti checchè se ne voglia dire, e possibilità di cambi tattici necessari a ridare imprevedibilità al nostro gioco. E poi in attesa degli acquisti per la difesa, ciò che devono fare, tutti e in primis l’informazione fiorentina è lavorare sulla testa e la mentalità. Non si vince se non si cambia. I calciatori se lo vivono eccome il mondo attorno.
Dando un occhiata alle prossime tre partite di campionato da disputare la Fiorentina pare favorita, per me lo è molto di più la Juventus, sul gruppetto in cui comprendo Napoli, Inter e pure Roma. Sei punti sono tanti, ma prima dell’Inter, dato che ahinoi la Coppa Italia è andata, dovremmo fare i massimi sforzi e vincere, vincere, vincere. Non è più tempo di infortuni, come l’amore va colto al volo e non solo accarezzato, questo traguardo fantastico non può essere limitato, razionalizzato, mortificato. Ti voglio, Scudetto, e lo ridico, non l’avessi mai detto.
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