Susanna Bonacci
Lazio – Fiorentina 2-4: quel che è fatto (la gara di andata), è reso con gli interessi! Una pillola di dolcificante per noi, in un clima pre-vacanziero per le due squadre che danno vita ad una classica partita di fine Campionato. Soprattutto per la Lazio che, dopo appena un minuto, ci aveva fatto esclamare: “Al peggio non c’è mai fine!”, ma la Fiorentina magicamente si sveglia dal letargo del fallimentare girone di ritorno e sciorina numeri e gioco che ci erano stati regalati fino a Natale, insieme a vaghi sogni di gloria tristemente naufragati in mari agitati di interrogativi e polemiche.
E’ un fatto di testa si dice in questi casi, i Viola finalmente liberi da pressioni ambientali e senza più traguardi da inseguire mostrano azioni e tecnica pregevoli, confezionando un pokerino in trasferta e lasciandoci tra il basito e lo stupito: “Come mai vi siete svegliati solo adesso?”.
A noi non è dato sapere, ma intanto in mezzo a ritrovate individualità quella che ci lascia più piacevolmente sorpresi è l’esordio di Lezzerini fra i pali e la buona prestazione fornita. Di tutto il resto non ho voglia di dire, questi mesi infatti ci hanno sfinito ed anche un attimo disaffezionato.
Al rompete le righe, parte la corsa al mercato in entrata ed in uscita. Con un direttore sportivo del quale non c’è ancora certezza, probabilmente con una redistribuzione dei ruoli dirigenziali e con i tanti errori commessi dalla Società che speriamo siano capitalizzati in esperienza e non ignorati con sufficienza.
La mia idea è che la prima vittoria stia nel saper scegliere le persone giuste, umanamente, professionalmente per inserirle nei loro ruoli naturali e per costruire il successo conseguente anche in ambito di socialità. Questo aspetto che a Diego Della Valle interessa tanto, quando promuove le sue iniziative nazionali, ma che con il calcio ed a Firenze non ha ancora affrontato.
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