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Sousa: “La squadra non è mia, io la alleno, ma cresce di continuo e meritava di vincere”

Sousa-Fiorentina

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Paulo Sousa nella conferenza stampa post Sampdoria-Fiorentina ha detto tra le altre cose: “La squadra non è mia, io la alleno che è una cosa differente, ma non è mia e tu lo sai molto bene (si riferisce al giornalista Mario Tenerani che gli aveva posto una domanda, ndr). Mi avete parlato tutti in sala stampa di mancanza di carattere e di grinta, ma la squadra ha altre caratteristiche e sotto tali punti di vista sta comunque crescendo molto ed io di questo sono contento perchè me lo fa vedere in campo. [….] La Sampdoria è una buona squadra, in un ottimo momento di forma, con uno pubblico che la sostiene e la trascina con grande forza per 90 minuti, ma noi oggi meritavamo di vincere“.

Come commentare queste parole? Come sa chi mi legge, sono quasi sempre dalla parte di Sousa, che magari non sarà simpaticissimo ma che per me è un grande allenatore e la forza ed il blasone delle squadre che lo hanno cercato e di quella che lo ha già prenotato per la prossima stagione (il Borussia Dortmund) lo dimostra, ma oggi per me ha sbagliato di grosso. Un pò come quando ha detto che un giocatore come Bernardeschi ha altre ambizioni rispetto a quelle della Fiorentina e non è destinato a rimanere, dire oggi che la squadra non è sua non va bene. Premesso che in entrambi i casi ha detto la verità, su Bernardeschi purtroppo si discute solo di quando partirà, se subito, tra 1 anno, oppure tra 2, ed i giocatori che Sousa ha chiesto alla Fiorentina, tranne nel caso di Kalinic e Tello, non sono mai stati acquistati dalla Società, ma ciò non toglie che come non si è mai visto un allenatore dire che un proprio giocatore è sprecato nella squadra attuale, allo stesso modo quando ti stai giocando le ultime chances di Europa una frase del genere può essere interpretata male (lui si riferiva ai mancati acquisti di questi 2 anni e non alle qualità di che c’è adesso) e generare malumori anche nella squadra stessa, che invece gli è sempre rimasta accanto. E’ bene precisare però, anche se non lo ha scritto quasi nessuno, che subito dopo aver detto che la squadra non è sua, l’ha difesa dalle critiche ricevute in sala stampa sostenendo che al di là della caratteristiche individuali dei vari giocatori, gli ha dimostrato sempre impegno ed un miglioramento continuo e che ad esempio le critiche ai singoli sul primo goal di oggi sono sbagliate, perchè l’episodio nasce tutto da un rimpallo fortuito.

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