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La Juventus che esce anche dall’Europa League è segno che il calcio italiano è diventato di Serie B

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Avrei potuto preparare un articolo da tifoso della Fiorentina che gioiva per l’eliminazione della Juventus dall’Europa League, invece vorrei concentrarmi sull’aspetto più profondo a livello sportivo di questo ennesimo verdetto negativo nei confronti del calcio italiano.

Una squadra che in Italia non vince il Campionato, ma lo domina dall’inizio alla fine, con 93 punti in 35 partite, frutto di 30 vittorie, 3 pareggi e 2 sole sconfitte, e poi esce prima subito dalla Champions League fin dalla fase a gironi, non per mano di squadre come Bayern Monaco, Atletico Madrid o similari, ma per “colpa” del Galatasaray, una squadra turca, che in Campionato prende 12 punti di distacco dal Fenerbahce, e poi arriva in Europa League, una coppa di Serie B per le big del calcio europeo, ed esce in semifinale eliminata dal Benfica (in 10 per oltre metà del secondo tempo ieri sera, ed in 9 addirittura negli ultimi minuti di gioco), squadra che ha sì dominato il campionato portoghese quest’anno, ma stiamo parlando del Portogallo, una piccola nazione che ha 1/6 dei nostri abitanti, non è proprio accettabile. Il Benfica era uscito dalla fase a gironi della Champions League, perchè in svantaggio negli scontri diretti addirittura nei confronti del tutt’altro che blasonato Olympiakos.

Se neanche in una coppa come l’Europa League, dove non ci presentiamo con la 4′ o 5′ forza del nostro Campionato come si converrebbe, ma con un team rullo compressore del nostro calcio e che vince scudetti su scudetti, riusciamo a primeggiare (l’ottavo di finale Fiorentina-Juventus era stato giudicato da tutti, osservatori internazionali compresi, come una finale anticipata), è il sistema calcio italiano che si deve fare un bell’esame di coscienza nella sua interezza.

Ed allora a poco servono scusanti banali e ridicole come quella della Serie A a 20 squadre, troppo dispendiosa di energie, quando anche tutti gli altri principali campionati europei hanno 20 squadre, bisogna invece concentrarsi sul fatto che oltre ad una potenzialità economica inferiore a molte altre nazioni (ma di certo il Benfica non ha più soldi della Juventus!), c’è una cultura sbagliata, degli allenatori con idee sorpassate, e quando finalmente arrivano allenatori moderni, che cercano prima di far goal che di non prenderlo, finiscono magari in squadre a cui i Poteri Forti impediscono di arrivare in certi posizioni: è questo il caso per esempio della Fiorentina e di Montella, ai quali l’anno scorso fu impedito di andare in Champions League, per salvaguardare il bacino d’utenza del Milan. Dirigenti, allenatori, uomini di potere in Federazione e Lega Calcio: serve un bel repulisti, se vogliamo ridare dignità e competitività al nostro calcio, oltre che una maggiore trasparenza!

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