Questo è il mio editoriale odierno pubblicato sulla prima pagina della testata giornalistica registrata, BlogLive.
(http://www.bloglive.it/calcio-la-vicenda-montolivo-in-epoca-di-veline-e-calciatori-22116.html)
Ringrazio la loro redazione per avermi dato il permesso di pubblicare il mio articolo anche su questo blog, di cui sono il direttore.
Le ultime settimane hanno visto la nascita di una vera e propria telenovela sportiva, la trattativa infinita per il rinnovo del contratto di Montolivo con la sua squadra di appartenenza: la Fiorentina. Noi qui vogliamo utilizzare la vicenda sportiva in se stessa semplicemente come input iniziale per descrivere un fenomeno che da diversi anni ormai è diventato predominante nella nostra Società: il connubio tra velina, inteso in senso lato del termine (soubrette, donna dello spettacolo ecc. ecc.), e calciatore.
Premessa: Riccardo Montolivo è alla sesta stagione nella Fiorentina, era considerato ormai una bandiera dai tifosi, capitano della squadra e pietra miliare su cui costruire il nuovo progetto calcistico della Società.
Quando l’accordo sembrava fatto, a Giugno il calciatore rifiuta di rinnovare il contratto con la Fiorentina, in scadenza l’anno successivo. I maligni sussurrano che abbia già un accordo con una società milanese, per trasferirsi nella città dove ha intenzione e più possibilità di lavorare la sua ragazza: Cristina De Pin, soubrette, valletta, modella. Una vera coltellata per tutta Firenze, che il giocatore cerca invece di spiegare con il ridimensionamento del Progetto Della Valle.
Inizia il calciomercato, il Milan per il giocatore presenta delle offerte che offendono qualsiasi forma di buonsenso e la dirigenza della Fiorentina non cede ai ricatti, pur essendo il suo ormai ex-capitano in scadenza di contratto (per fortuna dei rossoneri non succede la stessa cosa per esempio con Nocerino, perché Zamparini praticamente regala l’ex giocatore del Palermo, in scadenza di contratto, a Galliani). Arrivano però offerte consone alla Fiorentina, da squadre comunque molto ambiziose, vedi Roma (10 milioni più 2 di bonus) e Napoli. A quel punto Montolivo non sa più come fare a giustificare all’ambiente la sua scelta, fondata secondo lui esclusivamente sull’ambizione sportiva, dal momento che la sua compagna vuole andare a Milano, e lui guadagnare un ingaggio elevatissimo, raggiungendo una strisciata milanese gratis l’anno successivo. Ma arriva il colpo di genio: rifiutare le offerte, per rispetto della Fiorentina e dei suoi tifosi (il fatto che la Roma da anni ne rappresenta un’acerrima rivale è per lui un assist fortunato), ai quali non chiude più la porta di fronte ad un’eventuale nuova proposta di rinnovo.
La sessione estiva di calciomercato termina e le due parti sembrano effettivamente riavvicinarsi, lo stesso patron Andrea Della Valle, nonostante il padre molto malato su un letto d’ospedale, in sei giorni viene due volte a Firenze per seguire in prima persona la trattativa col calciatore. I giornali danno ormai per fatto il rinnovo di contratto ed invece il giocatore, messo alle strette, deve finalmente dire la verità ai dirigenti viola.
Vuole andare a giocare al “Nord”, gratis, cosicchè lasciando la Fiorentina a parametro 0, la sua nuova Società possa indirizzare tutto il proprio sforzo economico nell’offerta d’ingaggio. Niente rinnovo e niente contratto ponte con clausola rescissoria per far almeno ricavare due soldi alla Fiorentina, che l’ha scoperto, cresciuto e fatto diventare il giocatore che è. Su quest’ultimo aspetto va posta evidenza, perché in fondo le ambizioni di un giocatore sono legittime, ma gli accordi sottobanco per andare via gratis, favorendo la squadra di destinazione, sono oggettivamente gravissimi e censurabili! La sua ragazza lavorerà magari in qualche rete televisiva milanese e che i due vivano felici e contenti. E se i tifosi viola fischiano, in tv si sprecano attestati di solidarietà al ragazzo che, poverino, ha avuto la scorza per prendere in giro migliaia di tifosi ed una famiglia di imprenditori nota in tutto il Mondo, ma magari è così sensibile da non riuscire a sopportare qualche urlo di disapprovazione. Semmai i fischi diventano stupidi, se il loro persistere arreca danno alla squadra per la quale si tifa nella sua globalità, ma il Montolivo uomo se li merita tutti!
E alla fine dei giochi dove sta il problema? Sarò ripetitivo, ma esso sta nel fatto che migliaia di persone di tutta Italia, ogni settimana spendono soldi e tempo a seguire persone che indossano una maglia, la quale possiede per loro soltanto un significato estetico. E per le “ragazzette” che si affacciano alla vita immaginando una situazione del genere, come coppia ideale. Il maggior numero di soldi (Montolivo restava miliardario pure se rimaneva alla Fiorentina) e di successo ad ogni costo, tutto il resto ha perduto di valore!
Anche questo fenomeno rappresenta un segnale di decadimento della nostra Società, che non solo non censura certi atteggiamenti infami e scorretti, ma ne difende e ne sostiene i protagonisti principali!
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Ma guarda, per soldi gli uomini possono cercare di fare di tutto. Ma quando sbattono contro l’etica, in questo caso sportiva , devono essere etichettati per sempre.
Per due motivi: perchè non diventino di esempio, perchè ogni scelta deve essere pesata anche per le sue conseguenze, e se conseguenze non ce ne saranno avrà ricevuto solo una ramanzina e qualche fischio.
Ma siete sicuri sia la verità???La società è parecchio brava a far diventare tutti cattivi!!!!!!
Si Claudia, stavolta è tutto troppo chiaro! Ripeto, la scelta di andarsene va accettata, ma quella di volerlo fare gratis è vergognosa!!
La colpa principale è di Prandelli che l’ha sempre fatto giocare, anche quando era da prendere a schiaffi e prenderlo giù, pur di farlo giocare l’ha provato in tutti i ruoli del centrocampo.
Io fossi nella fiorentina, oltre avergli tolto la fascia di capitano, e visto il tira molla che va avanti da c.a. un anno, lo metterei fuori rosa, non sarà molto elegante ma nella vita non si può empre porgere l’altra guancia.
Non facendolo giocare, perderebbe di conseguenza la possibilità di esere convocato per la nazionale, sempre che Pandelli mantebnga quanto sbandierato hai 4 venti, ossia: chi non gioca non può essere preso in considerazione.