Continua (giustamente!) Diego Della Valle ad insistere nel voler andare a fondo all’interno di una “situazione” (Calciopoli), che ha visto colpevoli ed innocenti designati secondo logiche davvero inspiegabili.
Così ieri pomeriggio l’imprenditore marchigiano:
“Come già proposto dalla ACF Fiorentina qualche giorno fa, anch’io personalmente ritengo che sia indispensabile aprire un tavolo pacificatore per chiudere una volta per tutte la vicenda di Calciopoli (vicenda che alla luce di quanto è emerso va riconsiderata e riscritta in altro modo). Non ci si può celare dietro silenzi inspiegabili da parte di alcuni protagonisti di questa vicenda, o nascondersi dietro cavilli giuridici come hanno fatto altri. Bisogna dare delle spiegazioni chiare, sincere e leali a tutti i tifosi di tutti i club coinvolti per permettere loro di capire cosa è veramente successo, spiegando tutto senza opportunismi, tatticismi e strategie mediatiche che in alcuni casi sono state di totale cattivo gusto, volendosi riparare dietro persone eccellenti che purtroppo non ci sono più. Solo chi come noi è stato vittima di un processo sportivo frettoloso, rappezzato ed ingiusto può capire quanto sia difficile affrontare in prima persona queste questioni, ma quando si è leader di un gruppo si devono assumere in prima persona tutte le responsabilità, mettendoci la propria faccia e la propria dignità. E’ questo che tutte le persone coinvolte in questa vicenda devono fare per tentare di pacificare gli animi e gli umori dei tifosi. Ma ancora di più va fatto per non togliere ai tifosi, che sono anche dei cittadini, la fiducia nelle istituzioni e nella giustizia vera. E’ ora che ognuno tiri fuori il coraggio e difenda, ancor più se è sicuro del suo operato, i suoi valori ed i suoi colori senza paura e senza nessuna ambiguità”.
“Con questo spirito costruttivo chiedo a Massimo Moratti di sedersi pubblicamente intorno ad un tavolo insieme a me per cercare di spiegare ai tanti che vogliono sapere cosa sia veramente accaduto allora, perché i destini di due società amiche come le nostre, che condividevano gli stessi principi e gli stessi valori, abbiano avuto trattamenti diversi e destini diversi. E sarebbe per me, e non solo per me, sicuramente importante sapere cosa Moratti pensa di quello che abbiamo dovuto subire ingiustamente. Tutto questo servirebbe a riportare tranquillità ad alcune tifoserie e soprattutto a dare fiducia alla gente dimostrando che i valori veri esistono ancora e che nessuna ambiguità o ipocrisia li può cambiare. Spero che Moratti non perda questa occasione perché non è in discussione la reputazione di una società seria come l’Inter, che nulla c’entra con il comportamento degli individui, ma è in discussione la sua reputazione personale. Si parla spesso di voler rifondare il calcio riportandolo ai valori veri dello sport; questa potrebbe essere per noi due l’occasione per dare un ottimo contributo a questo obiettivo”.
La risposta, o meglio la non risposta, di Moratti, arriva oggi subito dopo ora di pranzo:
“Non ho risposte. Tutto quello che è successo nel 2006 è contro di noi. Ho letto la lettera di Della Valle ma questo tipo di domande vorrei farle io a lui, perché io non ho risposte da dare. Quello che pesa di più è quello che è successo allora a noi, non vedo perché dovrei giustificarmi e al massimo è il contrario”.
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