Articolo scritto dalla nostra amica Jessica Magherini
Quello tra Firenze e la Fiorentina è un rapporto che sembra ormai destinato a perdere vigore. Tra la città e la squadra c’è sempre stato un sentimento amoroso di straordinaria qualità e, anche se, non sono certo mancati episodi tempestosi come la ribellione per la cessione di Baggio o la fiaccolata dei 30.000 contro i Cecchi Gori, mai come in questi ultimi anni della gestione Della Valle si era vista una paralisi del tifo viola.
Sarò un inguaribile romantica ma, un inesistente amore per i colori e il vedere la squadra come un business, hanno certamente contribuito alla rottura con la Società. Il primo passo falso è stato sicuramente l’allontanamento di Prandelli: Firenze è una città che non richiede trofei, ma emozioni e amore per la maglia, perciò era inevitabile un attaccamento alla figura dell’ex allenatore Viola, che negli ultimi anni ha saputo unire la tifoseria alla Società, non solo per i risultati ottenuti sul campo, ma soprattutto dal punto di vista umano.
È automatico considerare anche il posto negato ad Antognoni nella Dirigenza della Squadra e, infine, la vendita di certi giocatori: Mutu, Donadel, Santana e probabilmente anche Frey e Gilardino. Forse non si meritavano di essere messi alla porta in questo modo, perché sappiamo benissimo quanto abbiano contribuito a scrivere pagine importanti della storia della Fiorentina. Senza contare che il trattamento peggiore è stato riservato a chi alla maglia ci teneva davvero, come D’Agostino che, anche se sul campo non ha avuto l’opportunità di far sognare la curva, con le sue parole amorose nei confronti di tutta la città è stato l’unico ad averci dato un minimo di consolazione.
Non c’è da stupirsi quindi del fatto che le lamentele siano all’ordine del giorno, così come gli striscioni di sdegno sulle cancellate. Non c’è da stupirsi nemmeno nel vedere la domenica il Franchi mezzo vuoto o una campangna abbonamenti non ancora iniziata.
L’acquisto di Romulo non basterà a riaccendere la speranza nei tifosi, nonostante in Brasile sia considerato un buon giocatore. La delusione collettiva è troppo forte, basti pensare che molte persone hanno sperato in un passaggio di Mihajlovic all’Inter o nella vendita della squadra agli sceicchi.
Adesso solo l’acquisto di un giocatore importante riuscirebbe a riaccendere la passione. Perciò tocca a Corvino, ai Della Valle ed a Mihajlovic convincerci con i fatti: le parole non bastano più! Perché amore e fiducia non si comprano con le chiacchiere, ma si conquistano.
Perché accettiamo i tagli al monte ingaggi, ma non alle emozioni di una città!
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Senza i Della Valle la Fiorentina si sognava Prandelli, Gilardino, Toni, Mutu e tutto il resto..compresa la Champions e la serie A..perchè senza Della Valle forse sarebbe al massimo in serie B, o Lega Pro prima divisione…per i tifosi è facile scrivere e giudicare, ma la cosa più importante è essere grati a chi vi permette di poter tifare una Fiorentina competitiva che gioca da anni ai vertici della serie A !
Io personalmente, caro Renzo, sono a favore dei Della Valle, però con qualunque Presidente saremmo comunque in Serie A: ti ricordo che fino a meno di 20 anni fa, la Fiorentina era l’unica squadra insieme alle due strisciate, a non esser mai retrocessa!!