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Il calcio italiano è uscito dalla crisi?

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Se hai almeno vent’anni ti ricorderai sicuramente di quando le squadre italiane dominavano in Europa e nel Mondo. Recentemente la UEFA, massimo organismo del calcio europeo, ha celebrato il Milan di Arrigo Sacchi, vincitore di due Coppe Campioni consecutive (1988/89 e 1989/90), come la squadra migliore di sempre. Erano gli anni in cui i club italiani, capitanati proprio da quello rossonero, travolgevano gli avversari e incutevano loro quella paura che adesso proviamo noi al cospetto di club, come Barcellona, Bayern Monaco e Real Madrid, che rappresentano l’attuale elite del calcio mondiale.

L’inizio della crisi

La crisi, in realtà, è iniziata molto prima rispetto a quando se ne è iniziato a parlare. È iniziata quando i club italiani spendevano il mare di soldi provenienti dai diritti televisivi per regalare ai tifosi i cosiddetti “botti di mercato”, campioni arrivati da ogni parte del Mondo e pagati un occhio della testa.

Mentre noi però, con la tipica mentalità italiana, pensavamo al presente, gli altri Paesi, come Germania, Spagna ed Inghilterra, lavoravano per costruirsi un futuro, realizzando nuovi stadi (pieni di strutture che portano soldi ai club) e dando vita a quei vivai che oggi sfornano decine di campioni pronti a calcare i migliori palcoscenici mondiali.

Crisi mascherata dai singoli successi

Il motivo per cui abbiamo capito tardi di essere in piena crisi, sono stati forse i successi delle squadre italiane in Champions League (il Milan nel 2003 e nel 2007 e l’Inter nel 2010), e della Nazionale Italiana nel mondiale tedesco del 2006, che hanno mascherato un movimento calcistico in stallo ed un tipo di gioco vecchio ed anni luce indietro rispetto a quello dei nostri concorrenti.

Qualcosa sta cambiando

Forse però adesso qualcosa sta cambiando, lo dimostrano gli obiettivi raggiunti nella stagione 2014/2015 dai club italiani nelle competizioni europee, come le semifinali di Europa League conquistate da Fiorentina e Napoli e la finale di Champions League persa da un’ottima Juventus contro uno stratosferico Barcellona.

Sicuramente i successi appena citati sono arrivati per merito delle singole dirigenze, quella bianconera su tutte, piuttosto che a causa di un risveglio generale del calcio italiano, ciò che conta, però, è che qualcosa si stia muovendo, come dimostrano i nuovi investitori stranieri che stanno arrivando in Serie A, come James Pallotta alla Roma, Erick Thohir all’Inter e Mr Bee Taechaubol che ha comprato il 48% del Milan.

Sulla scia dello Juventus Stadium, anche altre squadre come l’Udinese, la Roma ed il Milan si stanno muovendo per costruire nuove case ai propri tifosi e forse i dirigenti dei massimi club italiani hanno appreso, anche se con un ritardo di qualche anno, l’importanza della programmazione e di pensare al futuro.

Articolo a cura del sito www.pronosticiseriea.info

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