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Il rigore del Milan, il calcio, sono lo specchio di come raccomandazioni e Potere governino l’Italia

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Ieri sera: Milan-Udinese sono sull’1-1 al 93′ e si sta giocando l’ultimo dei 3 minuti di recupero. El Shaarawy entra in area friulana da sinistra, va sul fondo ma viene anticipato nettamente in scivolata da Heurtaux. Intervento pulito e chiarissimo sul pallone, e tutti dallo stadio ed in tv che si aspettano un calcio d’angolo, invece no, perchè l’arbitro Valeri, con l’impressione di chi chiaramente aspetti una qualunque forma di appiglio per regalare la vittoria alla squadra più blasonata, decreta un rigore INESISTENTE per il Milan, che vince la gara, tra l’altro giocata anche bene, con il neo-acquisto Balotelli in grande spolvero.

Non me ne vogliano i tifosi del Milan, perchè non è con la società rossonera che voglio prendermela (il goal non convalidato l’anno scorso a Muntari contro la Juventus è ancora davanti ai nostri occhi), ma con un mondo del calcio del quale non ci possiamo lamentare, perchè specchio fedele di come le cose vadano in Italia, dove una raccomandazione di un amico potente ci fa passare avanti a persone più in gamba di noi sul posto di lavoro, dove tanti sono i disoccupati perchè qualche figlio di papà è stato preferito a loro.

Ed allora se vediamo davanti a noi la più bella del corso all’università che si è scelta un fidanzato brutto, antipatico ma ricco, di cosa ci stupiamo se le solite 3-4 squadre SEMPRE (magari alternandosi nel corso delle varie stagioni), nella nostra Serie A, portano a casa almeno 10 punti all’anno grazie a delle sviste arbitrali imbarazzanti. Se a questi sommiamo i punti che mancano alle medie-piccole, raggiungamo il solco di 20 punti, edificatore di un divario che ucciderebbere qualsiasi ambizione, molto più che la differenza di ricavi dovuta ai proventi televisivi tra le big del nostro calcio e le altre.

E ci chiediamo appunto perchè la maggior parte di noi abbia scelto di tifare sempre per quelle 3-4 squadre? Semplice, perchè magari cerchiamo di vincere le frustrazioni della nostra esistenza ingiusta, cercando nel calcio di ottenere una rivincita barando, rifacendoci proprio delle tante ingiustizie che ci sono nella nostra vita quotidiana.

Ma in fondo potrete obiettarmi che il calcio è solo un gioco, ma un gioco che rispecchia fedelmente le consuetudini di un’Italia dove quando protestiamo perchè abbiamo ricevuto un sopruso da qualche potente, non lo facciamo mica perchè lo consideriamo ingiusto a livello di principio, ma solo perchè anche noi vorremmo avere quell’amicizia e godere degli stessi vantaggi immeritati del nostro “avversario” di turno. Ed allora teniamoci il rigore inventato per il Milan al 93′ ( e “chissenefrega”, non tanto dell’Udinese, ma quanto dei suoi tifosi, che magari hanno speso soldi e tempo in epoca di crisi per andare in trasferta e vedere un risultato finale deciso solo da un arbitro), lo scudetto vinto dalle solite 3-4 squadre, senza lamentarci più di tutte le altre situazioni veramente importanti che in questo Paese non funzionano, e dove lavoro, affetti, perfino l’amore, possono essere comprati da chi ha i soldi ed il potere per farlo.

E smettiamocela di prendercela anche con la nostra amica bellissima, che apostrofiamo in malo modo per aver scelto un compagno brutto, vecchio ma ricco, perchè anche degli uomini maturi, che una volta andavano vestiti di nero (gli arbitri appunto), non sanno resistere al fascino bestiale di una big del pallone in un campo di calcio.

Non si tratta di corruzione, di arbitri comprati, proprio come nessuno ha obbligato quella vostra amica a fidanzarsi con quel riccone “cattivo”, ma siamo noi stessi, vestiti da arbitro, velina, datore di lavoro che deve selezionare i propri dipendenti, che senza ricevere a priori nulla in cambio, restiamo affascinati e ci dimostriamo ossequiosi verso il POTERE, specie quello economico.

E’ la mentalità nella sua globalità di questo Paese (e forse di tanti altri posti del Mondo, visto che non posso parlare per i posti che non conosco) che andrebbe ri-educata nella sua totalità!

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