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Rossi-Corvino: “Gilardino è voluto andar via lui dalla Fiorentina. Per il sostituto c’è da aspettare”

Pantaleo CorvinoNella conferenza stampa di qualche ora fa, Pantaleo Corvino e Delio Rossi hanno dichiarato che la scelta di far partire Gilardino, è dipesa dalla volontà dello stesso bomber, a cui mancavano le giuste motivazioni.

I contenuti della conferenza stampa in generale però non ci hanno convinto: il dare sempre la “colpa” ai giocatori delle cessioni, anche in situazioni come quella di Frey, cacciato invece a malomodo da Corvino, e ancora l’attaccarsi al ciclo passato, quando ormai sono quasi due anni che i tifosi della Fiorentina vivono di delusioni sportive continue, non sono stati argomenti convincenti.

Anche se la volontà del Gila era quella di cambiare aria (appariva effettivamente “triste” nelle ultime partite), prima di cederlo, come si è sempre affermato, andava acquistato un degno sostituto, evitando di lasciare a Rossi una squadra senza prime punte di ruolo (Santiago Silva è ancora in Sudamerica) in Campionato, dove rischiamo di doverci affidare alla coppia d’attacco della Primavera (Babacar-Acosty) per diverse giornate, in attesa che entro qualche settimana arrivino almeno un paio di giocatori (un attaccante ed un centrocampista, oppure due attaccanti ed un centrocampista). Nessuno, soprattutto a Gennaio, in un punto focale del Campionato, vende prima di acquistare, neanche le piccole squadre, capito sir Pantaleo Corvino??????

Le uniche parole che ci regalano un pizzico di coraggio sono quelle di Delio Rossi: “La Proprietà è presente e sempre ambiziosa”, “Firenze è il mio punto d’arrivo professionalmente e voglio giocatori che la pensino come me“, “Vogliamo tornare dietro le 4 big”, “Lancerò i giovani, nel frattempo che il direttore sportivo cercherà una nuova punta, ma non un qualcosa di provvisorio (tipo big anziani che ci costino anche molto di meno), ma qualcuno che sia pronto a sposare il progetto per molti anni”.

Queste parole, dette da una persona che non ama di certo fare proclami, sono segno di un allenatore che crede molto nelle qualità dei suoi giocatori. L’ultima frase poi, ci fa capire che difficilmente si virerà su un big anziano (vedi Iaquinta o Amauri), ma che si preferirà puntare su un giocatore che garantisca ancora diversi anni a buoni livelli.

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