Ieri sera all’Olimpico di Roma (a porte chiuse causa Coronavirus), la Lazio ha battuto la Fiorentina per 2-1, ma il risultato è stato palesemente condizionato dagli errori, gravi, dell’arbitro Fabbri e dell’addetto al Var Mazzoleni.
Volendo fare un rapido elenco di episodi arbitrali decisivi e andati quasi tutti verso un’unica direzione, cominciamo da quando, con la Fiorentina in vantaggio per 1-0, all’ultimo minuto del primo tempo ci sarebbe un’espulsione nettissima per Bastos, causa un’entrata assassina su Ghezzal (come ha fatto l’arbitro ad ammonirlo solamente ed il Var a non intervenire per correggere la decisione?)! Subito dopo Inzaghi sostituirà lo stesso Bastos.
Poi nel secondo tempo il rigore inesistente per la Lazio (con Caicedo che trascina la gamba ed il piede sull’erba, già in caduta libera senza che nessuno lo toccasse e poi è lo stesso attaccante della Lazio ad andare verso il portiere della Fiorentina per un contatto cercatissimo). Il Var dov’era?
Sull’1-1 vengono graziati Radu e Parolo. Radu viene ammonito per una tacchettata a Badelj (da cartellino arancione), e poi compie un ulteriore fallo da ammonizione, ma resta in campo. Parolo, già ammonito, si disinteressa del pallone e prende per la maglietta un giocatore della Fiorentina durante una ripartenza viola, ma per l’arbitro Fabbri incredibilmente non ci sono gli estremi del secondo giallo.
Giusta infine l’espulsione di Vlahovic (gomitata volontaria a Patric con palla lontana), ma la domanda sorge spontanea: Mazzoleni (quello che non ci mandò in Champions League a favore del Milan, il primo anno di Montella, sorvolando su un fallo di mano di De Rossi in area giallorossa grosso come una casa) al Var interviene solo quando c’è da dire qualcosa a favore della Lazio?
Nel mezzo i soliti errori della Fiorentina, che non sa chiudere le partite e che continua a segnare poco in considerazione delle occasioni che crea: ieri Castrovilli (che ha giocato comunque un’altra buonissima gara), forse poco lucido nell’occasione per i troppi km fatti avanti ed indietro per il campo, non è riuscito a chiudere il match da una posizione molto allettante, invece sulla fantastica parabola di Ghezzal è soltanto la sfortuna di una traversa ad aver impedito la rete dello 0-2, che probabilmente avrebbe chiuso i giochi in anticipo e risparmiato le tante polemiche successive (oggi staremmo parlando solamente di un Ribery supersonico).
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