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Fiorentina: ecco chi è Ryder Matos

Matos

Matos

Ryder Matos rappresenta senz’altro ad oggi una delle rivelazioni della Fiorentina di questa stagione.

Il giocatore brasiliano è nato il 27 Febbraio del 1993. Dal 2010 al 2012 gioca con profitto nella Primavera della Fiorentina. Il suo ruolo è da sempre quello di esterno offensivo: si ricorda nel 4/2/3/1 di Buso ad esempio, lui largo dalla parte opposta di Acosty, con Carraro dietro a Babacar e poi a Iemmello l’anno successivo.

Nell’estate del 2012 torna in prestito in Brasile, al Bahia, compagine che milita nella Serie A verdeoro. All’inizio risulta quasi sempre in seconda squadra, ma via via si ritaglia il suo spazio in prima, segnando anche un goal e fornendo delle buone prestazioni.

A fine stagione però Bahia e Fiorentina non trovano l’accordo per far rimanere il giocatore in Brasile ed allora torna in Italia, nonostante qualche altra richiesta dall’estero per il giocatore. La stagione inizia, e non si può negare che molti tifosi della Fiorentina ignorino perfino la sua presenza in rosa.

Il serio infortunio a Mario Gomez, l’acerbità calcistica del neo acquisto Rebic, che tra l’altro non può essere impiegato nelle partite di Europa League, perchè non presente in lista, e l’infortunio capitato allo stesso giocatore slavo nella gara col Parma, aprono gli spazi giusti a Matos, che esordisce in Europa League col Pacos Ferreira, e segna subito appena entrato. All’attivo altre 3 presenze, tutte da titolare in Europa, e 2 altri goal. In Campionato invece sabato scorso gioca la sua prima da titolare a San Siro contro il Milan, e disputa una grande gara. Sempre in Serie A, 5 altri piccoli spezzoni di gara per lui quest’anno.

Come caratteristiche appunto, tra l’ignoranza dei giornalisti che lo intervistano, ricorda essere un centrocampista esterno offensivo, veloce e bravo a saltare l’uomo ed a creare superiorità numerica, al massimo schierabile da seconda punta, ma afferma di trovarsi comunque bene anche nel ruolo che per volontà/necessità gli ha affidato Montella quest’anno: quello di prima punta. Il tecnico viola lo pungola spesso nonostante le buone prestazioni, per non far perdere concentrazione e fame al ragazzo.

Le premesse ci sono tutte….se son rose, fioriranno!

 

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