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Poli Opposti: Sali e Borri, di chi le colpe della stagione deludente della Fiorentina?

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Si sposta dal sito calcio-mercato.org nella sua casa naturale e definitiva la rubrica Poli Opposti, dove Giancarlo Sali e  Simone Borri settimanalmente diranno la loro sui temi principali che riguardano la Fiorentina. Una precisazione per chi non li aveva seguiti nella location precedente: la denominazione della rubrica deriva dal fatto che i 2 spesso abbiano pareri discordanti sulle cose che riguardano la Viola.

La domanda che oggi abbiamo posto ai 2 nostri interlocutori è la seguente?

Di chi sono le responsabilità maggiori della stagione deludente della Fiorentina?

Simone: “Di chi è la colpa? Alcuni se lo chiedono già da prima che iniziasse la stagione. Il ritorno di Corvino, la campagna acquisti che appariva condotta nel segno del risparmio (pur con la partenza di Alonso a campionato già iniziato), l’avvio incerto, la presenza di un allenatore chiaramente demotivato e tuttavia confermato a forza per un secondo anno.

La colpa è sempre del manico, a mio giudizio. Un condottiero, un presidente, un proprietario, o hanno carisma o non ce l’hanno. E’ inutile dire: “Li ho guardati negli occhi ad uno ad uno”, come Andrea Della Valle. O i tuoi occhi trasmettono inquietudine e voglia di fare ai tuoi dipendenti, e allora non hai neanche bisogno di parlare, oppure hai voglia a dire, guardali finché vuoi, appena giri l’angolo i tuoi giocano come a Palermo. Anzi, non giocano.

La colpa della stagione buttata via, delle chances di raddrizzarla in corsa sprecate, delle ultime figuracce indegne contro Empoli e Palermo é sempre e soltanto dei signori Della Valle, Diego e Andrea. Poi si possono aggiungere colpe accessorie, marginali, limitrofe. Se sia meglio Pradé o Corvino, Sousa o Montella, Kalinic o Babacar, Bernardeschi o Borja Valero, Tatarusanu o Neto. Se serva o non serva lo stadio nuovo, la presenza in Lega, il progetto, i diritti TV, quello che si vuole.  Ma la colpa principale, disastrosamente determinante, è e resta quella dei proprietari, che non hanno mai avuto un progetto serio finalizzato a vincere, e per giunta quello che hanno avuto l’hanno gestito e fatto gestire anche male. Da dopo Calciopoli, l’ambizione dei Della Valle si è ridotta ad essere una Udinese di lusso, nulla più. Il Campionato costa, l’Europa costa, i campioni costano, il calcio costa. Che c’entriamo noi con il calcio? Verrebbe voglia di chiosare parafrasando un vecchio film.

I Della Valle con il calcio non c’entrano nulla. Vivono, anzi, vivacchiano alla giornata, facendo affari. Questo sanno fare. La corsa finale all’Europa League non è mai stata realtà, è una corsa alla meno tra Milan, Inter e Fiorentina per evitare di restare con il cerino in mano del preliminare di EL. Ma se le milanesi cinesi saranno costrette alla fine almeno dal loro blasone a provarci, nella Fiorentina marchigiana non c’è niente che la costringa.

La colpa sta sempre al vertice: i danni saranno incalcolabili, e tutti a carico delle prossime stagioni”.

 

Giancarlo: “Io resto convinto che nel calcio, così come in qualunque esperienza di vita, i successi e le sconfitte abbiano responsabilità diffuse, condivise e quasi mai singole.

Ma andiamo con ordine: la Fiorentina doveva rientrare di un passivo importante, questo è indubbio, ma pur non essendo soldi miei, forse lo si poteva fare più gradualmente, e sicuramente questo non avrebbe messo la Viola comunque in una posizione fuorilegge nei confronti del fairplay finanziario (però, ripeto, i soldi son loro, non miei). Ma quello che più lascia perplessi sono gli acquisti (mi riferisco a quelli estivi) di Pantaleo Corvino che tra ingressi definitivi, pochi, prestiti onerosi ed obblighi di riscatto non è che abbia speso alla fine così poco (oggi dai dati del Sito di Firenze scopriamo che nel bilancio della Fiorentina ad esempio il semplice prestito di Toledo, 0 partite giocate, sia costato 2,5 milioni di euro, e l’acquisto in prestito con obbligo di riscatto di Maxi Olivera quasi 5,2 milioni di euro). E’ presto per dire che tutta la sua campagna acquisti estivi (vista la giovanissima età di molti calciatori) sia stata un fallimento in senso assoluto, ma di certo per la stagione ancora in corso praticamente nessuno dei giocatori acquistati si è rivelato utile, basta osservare le medie voto di tutti i nuovi che si sono attestate ben al di sotto della sufficienza. E non dimentichiamoci che il talentino Hagi, forse il miglior giocatore preso in estate, era già stato acquistato da Pradè l’anno prima.

Infine l’allenatore che ha fatto diversi errori e che forse come scrivono in molti ha lavorato demotivato, ma io mi faccio una domanda: perché Corvino continua a difenderlo ed a dire che ha fatto un buon lavoro considerando che ha operato in una stagione in cui si doveva rientrare dei 38 milioni di passivo? La risposta a questo interrogativo secondo me è la chiave per interpretare tutta la stagione viola: la Fiorentina quest’anno ha lavorato solo per il futuro, con acquisti molto giovani, pensando nel breve periodo principalmente a rimettere a posto velocemente il proprio bilancio, e di certo per chi doveva allenarla nel presente questa non deve essere stata un’esperienza facilissima da accettare, ma sia la Fiorentina che Sousa probabilmente sapevano fin dall’inizio della stagione che questo sarebbe stato un anno di transizione per tutti, con la consapevolezza chiara che alla fine le proprie strade si sarebbero comunque separate”.

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